Tu chiamale se vuoi, emozioni


Risentimento, rabbia, frustrazione, amore, tristezza, rimpianto, paura, sensi di colpa. Le emozioni. Sono il motore del nostro agire e pervadono la nostra esistenza; ci caratterizzano come individui quando reagiamo agli eventi e alle sfide di ogni giorno.


Ma dove risiedono le emozioni ? E quanto e come possiamo intervenire per far sì che non ci travolgano e non alterino il nostro equilibrio interiore ? Lo Yoga ci illumina su questo, dando loro una collocazione specifica nel corpo e collegandole ai Chakra, i nostri centri energetici. Non solo, ci fornisce diversi strumenti per poter intervenire.

Il primo passo è riconoscere le proprie emozioni. La meditazione accresce la consapevolezza e la capacità di sentirsi, dunque di dare un significato e il giusto peso agli stati d'animo che si susseguono in noi. Con la pratica impariamo a sperimentare la nostra vera essenza, e per questo a saper distinguere tutto ciò che ci allontana dal nostro Sè profondo. Quindi a non farci disturbare da essi.

In secondo luogo, è necessario gestire e controllare le reazioni che le emozioni provocano. Qui entra in gioco l'equilibrio interiore che si crea grazie al Pranayama (tecniche di Respirazione) e alle Kriya (serie di esercizi) specifiche per il bilanciamento dell'energia e del sistema nervoso. A volte, attraverso la meditazione si riesce ad operare anche un vero e proprio distacco emotivo, imparando ad osservare semplicemente ciò che ci accade, senza giudizio e senza attaccamento.

Un altro passo è quello di saper fare delle nostre emozioni, delle importanti risorse per godere il presente e il futuro. Lo Yoga lavora sull'accettazione e la fiducia in noi stessi, sul rompere le resistenze mentali, per poter utilizzare le emozioni proprio come fonte di energia e di insegnamento. Per compiere in futuro azioni più elevate.

Infine occorre poterci liberare da alcune emozioni del passato, che, annidate nel subconscio possono riemergere anche dopo molto tempo, condizionare le nostre vite, le nostre scelte e farci soffrire. Pratiche specifiche agiscono sui canali energetici per rimuovere i blocchi e consentire al Prana (energia vitale) di scorrere fluidamente. Òltre a questo, lo Yoga ci regala anche l'affascinante pratica dei "Mantra", che sfruttando la vibrazione del suono, agisce sulla struttura cerebrale scavando e ripulendo la mente e consentendoci di sviluppare una visione più chiara di ogni cosa.

Questo è il grande lavoro da fare. Praticare lo Yoga ed operare un passaggio importante: trasferire gli insegnamenti nella vita di tutti i giorni, per guidarla e poter indirizzare al meglio le nostre energie. L'equilibrio emozionale è, e deve essere sempre, un importante traguardo nella nostra esistenza. Per vivere sempre più sereni e in armonia con noi stessi, con gli altri, con l'Universo intero.

Raj Dharam Kaur
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Raj Dharam Kaur Maria Vittoria , nata nel 1964, ha cominciato con l' Hatha Yoga per poi approdare nella vasta disciplina del Kundalini Yoga, che ha praticato con intensita' e costanza. E' competente in campo psicopedagogico. E' un Istruttore Interno di Kundalini Yoga certificato YOGA SAT NAM.
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6 Suggerimenti Yoga per eliminare i problemi di ansia


Stress, paura, ansia; se iniziamo a contare tutte quelle situazioni della vita in cui abbiamo vissuto queste emozioni, potremmo perdere il conto! Ansia per il risultato di un esame o la reazione dei nostri genitori alla pagella; nervosismo per il primo appuntamento o un colloquio di lavoro: tutti noi abbiamo vissuto questi momenti. Un pò di paura è normale.


Il problema inizia quando questa paura diventa persistente e così intimidatoria da iniziare a interferire con la nostra vita quotidiana. Allora diventa un disturbo d'ansia, uno stato di disagio eccessivo, preoccupazione o paura dell'ignoto, che deve essere trattato. Ed è qui che lo Yoga può aiutare.

È anche bene sapere che lo Yoga da solo non dovrebbe essere considerato l'unica opzione di trattamento. Dovrebbe integrare le cure adeguate dopo aver consultato un medico o uno specialista che ti aiuterà a capire il tipo di disturbo d'ansia che potresti avere: Disturbo di panico, Disturbo ossessivo-compulsivo, Disturbo da stress post-traumatico, Disturbo d'ansia sociale o Disturbo d'ansia generalizzato, per citarne alcuni (i farmaci allopatici possono avere effetti collaterali; potresti considerare linee alternative di trattamento come l'Omeopatia e l'Ayurveda).

Quali sono i sintomi per sapere se hai un disturbo d'ansia?

Ti senti insolitamente in preda al panico, spaventato e a disagio.
Tendi ad avere pensieri incontrollati e ossessivi di esperienze traumatiche passate.
Ti svegli dai frequenti incubi.
Tendi a lavare ripetutamente le mani.
Hai problemi a dormire.
Mani e piedi rimangono insolitamente sudati.
Hai palpitazioni frequenti.

In che modo gli esercizi di Yoga possono eliminare l'ansia?

La pratica regolare dello Yoga può aiutarti a rimanere calmo e rilassato nella vita quotidiana e può anche darti la forza di affrontare gli eventi man mano che arrivano, senza irrequietezza. La pratica Yoga include idealmente il pacchetto completo di asana e kriya (posizioni ed esercizi), pranayama (tecniche di respirazione), meditazione e l'antica filosofia Yoga, che ha aiutato diversi pazienti ansiosi a riprendersi e affrontare la vita con nuova positività e forza.

1) Pratica questa tecnica di respirazione del Kundalini Yoga


2) Applica la filosofia Yoga nella tua vita

Conoscere e applicare l'antica conoscenza dello Yoga nella vita quotidiana, che parla di alcuni principi semplici ma profondi, può essere il segreto per una vita felice e sana. Ad esempio, il principio di "Santosha" insegna il valore della contentezza. Il principio di "Aprigraha" può aiutarci a superare l'avidità o il desiderio di continuare a possedere di più, il che può essere motivo di stress e ansia. Inoltre, il principio "Shaucha" parla della pulizia della mente e del corpo. Questa regola può essere particolarmente utile se tendi a diventare troppo ansioso di contrarre malattie infettive.

3) Prega, abbi fede e sorridi

La preghiera è la migliore forma di rassicurazione e supporto per mantenerti libero dall'ansia. Sviluppare abitudini di preghiera quotidiana, recitare o cantare i Mantra, ti riempie di energia positiva e aiuta a calmare la mente. Infondono anche un senso di profonda fede che tutto accade per il meglio, e che c'è un più alto potere divino che si prende cura di te. Inoltre, fai uno sforzo consapevole per sorridere sempre di più.

4) Pensa a cosa puoi fare per gli altri

Quando rimaniamo costantemente bloccati in "me e il mio", si crea spazio per lo stress e l'ansia. Continuiamo a preoccuparci di cosa ci accadrà. Piuttosto, sposta la tua attenzione su come puoi essere di qualche utilità per gli altri intorno a te. Esercitarsi con qualche attività di servizio può darti una soddisfazione profonda e una gioia immensa.

5) Conoscere l'impermanenza del mondo

Quando realizziamo che tutto ciò che ci circonda è temporaneo e cambierà, diventiamo rilassati e stabili dall'interno. Un sentimento di "anche questo passerà e non rimarrà per sempre", sorge in noi e ci libera dall'ansia. La meditazione può aiutarci a vedere questo principio fondante della vita.

6) Stai con compagnie positive

Quando passi del tempo con persone dalla mentalità positiva, sei influenzato da quei loro pensieri, che si rifletteranno poi nel tuo atteggiamento generale nei confronti della vita. Una mente positiva può generare gioia, pace e rilassamento.

(Onkar Singh Roberto)

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Onkar Singh Roberto, nato a Roma nel 1962, ha praticato il Kundalini Yoga con intensità fino a farne parte integrante della propria vita di uomo e di capofamiglia. Studioso di discipline orientali, è un Insegnante certificato KRI IKYTA (vedi profilo personale su Facebook). Insegna a Roma presso il Centro Yoga Sat Nam (www.satnam.it)


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Appunti di viaggio di una Praticante di Kundalini Yoga


Ecco un breve resoconto dell'esperienza vissuta da Silvia, una Praticante dello Yoga Sat Nam, nel corso della sua personalissima Sadhana:

"È arrivato il quarantesimo giorno e concludo con una inaspettata sensazione di nostalgia la mia ultima Sadhana Personale. Un mese e mezzo fa, passai più di due giorni a pensare quale sarebbe dovuto essere l'obiettivo della mia pratica. La riflessione di quei giorni mi portò ad una conclusione (posso dire oggi) alquanto presuntuosa, se non superficiale. Se la Sadhana doveva portarmi alla realizzazione di qualcosa per me molto importante, perché allora non alla cosa più ambita ?!


Riuscire a vivere il mio “”, completamente ed incondizionatamente, senza essere più turbata dalle emotività di “Silvia”. Questa fù la mia scelta.

Col trascorrere dei giorni, la pratica mi ha fatto scoprire un'energia che si muove dentro me come un'onda, come un serpente che da terra ti si avvinghia e ti riempie; le prime sedute erano lunghe e mi provocavano un certo fastidio ma, via via che i giorni passavano, diventavano piacevoli, rilassanti. Le aspettavo !

Ad oggi però, il mio “Sè” non prevale ancora. Ma non vivo questa conclusione come un insuccesso. Nella mia vita, tutti gli “insuccessi”, si sono rivelati a posteriori delle grandi conquiste, grazie alle quali mi sono avvicinata sempre più a me stessa. Un passetto alla volta, scoprendo nel tempo chi sono veramente e cosa voglio realmente. Spero nel tempo di scoprire anche il perché e dove sto andando.

Man mano che il tempo passava, era sempre più chiaro che, pur rimanendo quello il mio obiettivo ultimo, la strada da percorrere sarebbe stata più lunga, ma anche più ricca di esperienze. Non si può leggere un libro di ricette e dire di saper cucinare. Bisogna fare, provare, tentare, più e più volte, prima di diventare un cuoco !

Credo proprio sia il caso di continuare la stessa identica Sadhana. E lo farò. Grazie Onkar S."

(Silvia Pontecorvi)
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