Non pratico Yoga per non fare brutte figure


Non è la prima volta che mi capita. Anche oggi ho incontrato una persona che mi ha espresso le sue preoccupazioni: aveva timore di non essere all'altezza di praticare lo Yoga. Timore di non essere al pari degli altri praticanti più esperti. (Per un'ampia raccolta di pubblicazioni sul Kundalini Yoga acquistabili online clicca qui)


Questa paura, questa difficoltà, prende molte persone. Si ha la convinzione che praticare lo Yoga sia un misurarsi con gli altri e perciò ci si autovaluta e ci si immagina in una situazione di disagio. "Chissà cosa penseranno di me .... ", "Ho troppe rigidità e non ce la farò mai a fare certi esercizi".

Aldilà della facile confutazione di tali dubbi (che esporrò più avanti), ciò che mi preme osservare è lo stato psicologico della persona che vorrebbe approcciare lo Yoga e allo stesso tempo mostra delle resistenze. Purtroppo lo Yoga, visto dall'esterno, è spesso assimilato ad una pratica sportiva e ad una non meglio specificata pratica spirituale. Nella nostra cultura occidentale, è facile ragionare per assonanza: pratico Yoga così come potrei praticare la ginnastica o la danza. Pertanto, se mi sento un pò legato fisicamente, avrò difficoltà ad imparare a danzare e potrò incorrere in delle "brutte figure".

Eccoci ! Le "brutte figure" sono il tema centrale. La mia persona, la mia immagine, può venire minata dalla mia presunta incapacità. Quindi, chi me lo fa fare di correre certi rischi.

Yogicamente, ciò si spiega con l'ennesimo tentativo dell'Ego di perpetuare sè stesso. Faccio solo quello che mi permette di affermare me stesso, di vincere, di dominare. Non voglio essere un perdente. In questa cultura dominante dell'autoaffermazione, chi perde è un fallito.

In sostanza si teme la realtà di come si è. Perchè la realtà di come si è, non è bella, non è vincente.

Eppure, proprio la pratica dello Yoga, consente di imparare ad accettarsi per quello che si è. Vincenti o perdenti è la stessa cosa. Con lo Yoga si va aldilà del bravo e del non-bravo. Si scopre che nel profondo si è sempre vincenti, anche quando all'esterno sembriamo perdenti. E lo siamo perchè la sconfitta impariamo ad accettarla. La trascendiamo.

Volendo essere cinici, il timore di certe persone della "brutta figura", è un grosso sintomo di presunzione. Chi ti credi di essere tu, che non vuoi sentirti inferiore a nessuno ? Dove sta scritto che non devi essere un "ultimo" ? Sei sicuro che essere il "migliore" sia soddisfacente ?

E' inutile che mascheri la tua presunzione con la cautela. Ti ho scoperto. Hai un Ego ipertrofico che devi curare quanto prima, lo devi lasciar andare. Esso è il tuo limite.

Chi ha la fortuna di superare certe resistenze interiori e quindi inizia a praticare, scopre presto che si trattava di timori infondati. Specialmente nel Kundalini Yoga, non c'è alcuna ricerca della perfezione tecnica nella esecuzione degli esercizi. O almeno, non è richiesta per partecipare a delle lezioni di gruppo. Nel 99% dei casi, gli esercizi si eseguono ad occhi chiusi, quindi nessun compagno di pratica ti giudica. Sei solo tu e te stesso che ti confronti con le tecniche (mentre l'Insegnante controlla che non ci siano errori marchiani di esecuzione, tali da compromettere la tua salute e/o l'efficacia della tecnica stessa).

In genere, l'unica differenza tra un neofita ed un praticante di lunga data, è la capacità di resistenza nel tenere certe posizioni o eseguire certi esercizi di movimento. L'"anziano" è solo più allenato fisicamente ma anche lui, come te, deve sempre trovare il giusto equilibrio tra la pigrizia e l'eccessivo sforzo. E questo dilemma mette tutti sullo stesso piano; è in quel preciso istante che si pratica davvero lo Yoga.

Onkar Singh Roberto
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1 commento:

  1. Bravi!radio Sat Mam "Effetto e causa", bel sito, portate un pò di luce in questo mondo avvolto nell'ignoranza e nelle tenebre.
    Carlo

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