Può succedere. Perché, come in ogni percorso che si rispetti, anche nello Yoga ci sono fasi di alti e di bassi; dobbiamo stare lì, aggrappati alla nostra barca, tra le onde, senza lasciarci affondare.
Ma andiamo per ordine. Quando ci avviciniamo alla pratica, sentiamo il bisogno di cambiare qualcosa in noi. La motivazione può essere più o meno indirizzata a conquistare qualcosa: guarire, scoprire, migliorare .... curiosità ? Non importa cosa sia, ma di fatto ci fa sedere su quel tappetino e abbandonare nella totale fiducia in noi stessi, nell'Insegnante, nel luogo e in tutto ciò che è nuovo e ci fa stare veramente bene.
Consapevolezza, introspezione, gestione delle emozioni, apertura del cuore, visione più chiara delle cose, maggiore forza e salute; l'elenco delle conquiste potrebbe continuare all'infinito. Ma ci sarà un limite a tutto questo ? Nel senso: una volta ottenuto tutto ciò, posso pensare di aver concluso il mio lavoro ?
Eccoci arrivati al punto cruciale. Lo Yoga, non è un pacchetto che si compra e si chiude nel cassetto; lo Yoga è stile di vita, è atteggiamento verso la vita e verso le relazioni, è Amore infinito e incondizionato e pertanto non puoi smettere di praticarlo. Torneresti al punto di partenza.
La risposta è dunque, no. Non c'è un limite o un obiettivo tangibile da raggiungere e non c'è un limite a ciò che puoi scoprire. Ogni giorno può essere una nuova conquista. Sostieni la tua pratica dunque e consenti a te stesso di evolverti ogni giorno. Se stai attraversando la fase di "Shakti Pad", quella in cui credi di aver imparato ormai tutto e finanche di superare gli insegnamenti, attraversala e vai avanti.
Lo Yoga ci insegna che proprio quando pensi di aver terminato il lavoro, e ti senti stanco al punto di voler smettere, è il momento in cui non devi mollare. Perchè tutto quello che hai imparato devi metterlo in pratica e anche trasmetterlo e donarlo agli altri.
E' dura eh ? Una grande responsabilità ma, te lo assicuro, estremamente appagante !
"Perchè per essere felici non bisogna suonare le campane che suonano tutti. Bisogna ascoltare le proprie campane e suonare la propria musica, quella che proviene dal profondo della nostra anima e che possiamo scoprire soltanto attraverso la nostra pratica"
Raj Dharam Kaur Maria Vittoria
nata nel 1964, ha cominciato con l' Hatha Yoga per poi approdare nella vasta disciplina del Kundalini Yoga, che ha praticato con intensità e costanza. E' competente in campo psicopedagogico. E' un Istruttore Interno di Kundalini Yoga certificato YOGA SAT NAM.
-
Ti è piaciuto questo articolo ?
Iscriviti a Sat Nam Newsletter e riceverai gratuitamente articoli, informazioni e suggerimenti sullo Yoga. Riceverai inoltre i link di accesso a 2 videolezioni complete in italiano di Kundalini Yoga con Onkar Singh Roberto.
Nessun commento:
Posta un commento