Quando concentriamo la nostra attenzione su qualcosa, intenzionalmente o inconsapevolmente, cominciamo a “proiettare” tutta una serie di atteggiamenti che operano nell'area inconscia, affinché quella determinata situazione sia richiamata a noi.
Per questo le lamentele sono estremamente dannose, perché lavorano a livello cosi’ subdolo nella nostra coscienza che, senza rendercene conto, creano esattamente le stesse situazioni che più temiamo. Diversamente, quando ci focalizziamo su un'intenzione positiva, richiamiamo a noi quella stessa energia. Quindi è di così vitale importanza rimanere allineati alle vibrazioni di prosperità interiore.
Questo riguarda anche il ruolo che, consapevoli o no, ci ritroviamo ad interpretare: non possiamo pretendere che le cose vadano per il verso giusto, quando per esempio, siamo intrappolati nel ruolo di vittima. Possiamo impegnarci quanto vogliamo, nel lavoro, nelle relazioni ed avere molte qualità, ma chissà come mai, al collega che si impegna meno, vengono riconosciuti più meriti, ed il partner, nonostante tutto il nostro impegno, non ci degna di quella attenzione che vorremmo.
Gli schemi limitanti costruiti nei primi anni di vita, operano a livello così subdolo dentro di noi che, fino a quando non ne diventiamo consapevoli e non effettuiamo una pulizia profonda (affinché’ il subconscio smetta di sabotarci), sarà praticamente impossibile il vero cambiamento.
Meditare significa “pulire” questa area della mente, “vedere” tutti il materiale che si manifesta e “realizzare” che queste sono solo esperienze ormai non più reali, che sono rimaste attaccate come tossine che condizionano totalmente il corso della nostra vita.
Lo sviluppo della consapevolezza derivante da una pratica meditativa costante, è di fondamentale importanza per realizzare ciò che appartiene alle proiezioni mentali; ci aiuta a discernere ciò che idealizziamo da ciò che è reale, ciò che è possibile da ciò che non lo è, quali sono le nostre possibilità e quali sono i nostri limiti. In questo modo, riconoscendoli, possiamo capire gli errori, accettarli con la dovuta neutralità e solo dopo attuare il vero cambiamento.
Cominciare a meditare, non è semplice, in quanto inevitabilmente si dovrà far fronte a ciò che non si è mai voluto vedere, mentre la mente col tempo architetterà strategie sempre più sottili per impedire la vittoria. Solo con grande perseveranza e determinazione si potrà seguire la via del “Santo Guerriero”, vincere la battaglia tra l’Ego e l’Anima e raggiungere quella purezza necessaria attraverso cui, il Suo operato realizzerà ogni nostro più profondo desiderio.
Elisabetta Nirupama Bhagwant
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