Noi siamo in grado di entrare in sintonia con il nostro destino e di chiarirlo, come anche lo co-creiamo attraverso la nostra disciplina, l'impegno e la capacità.
Yogi Bhajan disse qualcosa di strano quando si parlava di obiettivi e dell'approccio umano alla vita. Disse che era molto inumano sforzarsi, cercare qualcosa e provare ad ottenerlo. Invece ci implorava di riconoscere ed emanare; di stare fermi e lasciare che le cose vengano a noi. Non voleva dirci di essere passivi. Voleva dire che abbiamo il potere di essere raggianti, letteralmente raggianti, nella nostra aura. E figurativamente raggianti, nel carisma che abbiamo quando siamo chiari, coerenti e consapevoli. Quando riconosciamo e proiettiamo la nostra identità, allora ogni cosa che completa questa identità, naturalmente arriverà a noi. Si tratta del principio primo della consapevolezza dell'abbondanza. Egli chiamò questo attributo, "Presenza".
Quando riconosciamo il nostro destino e lo scopo che lo accompagna, si diventa presenti in modo tangibile e potente. Questo non è un esercizio intellettuale, né è il risultato di un elenco di obiettivi, né l'esperienza che si può avere sviluppato nel tempo e con le esperienze. La presenza e lo scopo comprendono tutti i nostri obiettivi e risolvono quelli irrilevanti, dando vita a quelli importanti.
Noi tutti sperimentiamo questa presenza a volte. Spesso non intenzionalmente. Essa si risveglia in noi quando siamo assorbiti nel fare qualcosa che ci siamo impegnati a fare. Altre volte siamo spinti a riscoprire e allineare il nostro vero scopo a causa di una circostanza, di solito sgradevole. Questo a volte accade quando il successo cede il passo alla depressione o alla noia; quando si vive un'inspiegabile, graduale deriva dal senso di significato in ciò che facciamo; quando un importante transizione sconvolge la nostra vita - dal cambiamento di lavoro, di residenza, il matrimonio, la morte, la guerra o un disastro; o quando siamo pressati dai nostri cicli naturali di maturazione a rivalutare cosa, come e perché facciamo le cose.
Secondo Yogi Bhajan il destino è già dato dalla nostra totalità, con lo slancio e le potenzialità di ogni nostra azione nel corso della vita, e da Dio. Egli dice anche che in qualche misura possiamo cambiare il nostro destino, per come pensiamo, per la nostra capacità di estendere la nostra aura e di ottimizzare le funzioni dei nostri chakra e dei centri sottili. Entrambe le cose sono vere. Il destino che abbiamo e lo scopo che soddisfiamo sono cose dinamiche, non statiche. Esse emergono dal rapporto tra il nostro Sé finito e il nostro Sé Infinito. Se apriamo i nostri chakra con il Kundalini Yoga e stabiliamo una chiara identità e coscienza, allora creiamo e diveniamo consapevoli del nostro destino più elevato.
Noi siamo in grado di entrare in sintonia con il nostro destino e di chiarirlo, come anche lo co-creiamo attraverso la nostra disciplina, l'impegno e la capacità. Possiamo esprimerlo a parole o frasi che contengono non, "che cosa" come un obiettivo o, "come" al pari di una strategia, ma "chi e perché". Non c'è niente di male ad essere occupati e anche abili a salire la scala in fretta; basta assicurarsi che la scaletta sia appoggiata sul giusto edificio !
Il nostro cervello si è evoluto nel tempo per riconoscere dei modelli e per cercare di prevedere che cosa accadrà da quei modelli. Noi siamo fortemente direzionati nel cercare prevedibilità e sicurezza. Sei così in sintonia con il riconoscimento dei modelli che tutta la tua vita è soffusa con il tuo destino. Lo scopo della vita lascia impronte dappertutto attraverso il paesaggio delle tue esperienze. Hai solo bisogno di concentrarti, di aprire la tua percezione e lasciare che il modello scopra se stesso.
Metti da parte le tue aspettative e sostituiscile con una neutrale previsione e curiosità infantile; Metti da parte i tuoi giudizi di bene e male e dimora nella gratitudine con ciò che è reale; Metti da parte le convinzioni e le impronte degli altri e sostieni le convinzioni che sono autentiche per tuo cuore, la tua anima e la tua esperienza; Metti da parte i tuoi dubbi e vedi i tuoi talenti e i tuoi doni, emotivi, fisici, mentali, spirituali e sociali; Metti da parte il ronzio costante della tua vita e sostituiscilo con la quiete e la sensibilità intuitiva della tua coscienza
In questo modo, il modello del tuo destino e la direzione del tuo scopo saranno nel momento presente e in ogni momento della tua vita proprio come la forza della corrente crea la forma di un fiume. Appena percepisci questa forza del destino, traine fuori le parole che susciteranno passione per la vita e ispireranno altri allo stesso modo.
Fonte: 3HO; Traduzione: Onkar Singh Roberto
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