Una delle mie fantastiche studenti, Sabina, mi ha inviato una profonda email, con una richiesta molto specifica. Con il suo consenso, pubblico le sue domande e la mia risposta, perché forse può essere d'aiuto a qualcun altro:
Sat Nam Onkar Singh,
sto ascoltando il Mantra dei Miracoli ed è molto bello, ovviamente. Partiamo col dire che noi, come razza umana, siamo degli eterni insoddisfatti e questo ci porta sempre a rincorrere qualcosa di cui poi non abbiamo bisogno. Qualcosa di sterile, artefatto, fittizio, impossibile. E più è impossibile, più ci convinciamo che è indispensabile come la maggior parte delle cose che possediamo (o meglio dire sono loro che possiedono noi).Ci sono dei momenti nella vita dove ti senti attraversato da una forza negativa, te la senti sulle spalle doloranti, la mattina quando gli occhi non si vogliono aprire, quando ti pesa portare a spasso i cani .... e allora ti chiedi "Ma cosa ho di sbagliato ?".
E vuoi cercare per forza una risposta, una spiegazione, e cosi cominci a far lavorare il cervello. Ma il tuo cervello non è in condizioni ottimali per lavorare come dovrebbe e allora tutto quello che pensa, tutte le soluzioni che trova, tutte le lampadine che si accendono, non sono mai in armonia con il tuo spirito, con il tuo cuore.
Pensi a tutti gli sbagli che hai fatto in passato, alle occasioni perse, pensi a chissà cosa sarebbe successo se .... tutto inutile Onkar, lo sappiamo bene .... e allora che si fa ? Quale è la strada giusta per stare sempre in armonia con noi stessi, quale è il modo per amare e rispettare sempre noi stessi, il nostro spirito, la nostra mente, il nostro corpo, come non cadere più nei rimpianti e nei rimorsi ?
Come non essere più preda della fragilità, come svegliarsi sempre con il Sole nel cuore ed il sorriso sulle labbra .... come affrontare le giornate con la ricchezza dello Spirito, come non perdersi più ? Come fare a non fare 1000 domande ?
Tu cadi mai in uno stato di fragilità, di tanti "forse" e troppi "ma" ?
Se la tua risposta è no, condividi con me ciò che ti rende quello che sei.
Mille Benedizioni, Sabina.
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Sat Nam Sabina,
che bella la tua lettera, che vera che sei.
Comincio dalla fine e ti rispondo "no". Ed è un no che viene dal cuore. Un no che solo la tua domanda ha stimolato, perché in tutta sincerità, non me l'ero mai posto un problema del genere.
Dopo di che, mi sono chiesto: perché non vivo momenti di fragilità ? La risposta è stata: perché non ho tempo, ho da fare.
Ecco, qui comincia la mia condivisione:
Il mio da fare riguarda la mia Anima. O meglio, il compito che la mia Anima deve svolgere su questa Terra. Non sento fragilità perché faccio quello che devo fare, non ho incertezze. Ho talvolta fasi di stanchezza ma non di confusione. Sono in armonia con me stesso, non mi perdo.
La via è chiara.
Insegno Kundalini Yoga, rompo le scatole ai miei studenti, divulgo il divulgabile, cerco di fare del mio meglio. Che è il meglio possibile. Sono Onkar e sono sano, felice e sacro.
Non sto a farti una predica, non sono un prete, il mio lavoro è consegnarti le tecniche. Farti fare la tua esperienza. Che non è la mia. Per la mia ci ho faticato e non ti riguarda. Ti posso indicare una direzione, suggerire un percorso, correggere i tuoi sbandamenti. Ma tu devi camminare, tu devi scoprire qual'è il compito che la tua Anima deve svolgere. Non c'è nulla di gratuito.
Se ho avuto l'onore di servirti come Insegnante, non è per caso. Mi hai cercato perché c'è in te una flebile luce di speranza, intravedi nella nebbia qualcosa. Nelle tue parole c'è già molta saggezza, ti è già chiara l'illusorietà del mondo materiale, di Maya. Stai scoprendo i trucchi della mente. E allora mettiti in moto e rischiara la tua vista.
Pratica, fai la tua Sadhana, leggi ciò che hanno detto i mistici e i santi di ogni tempo, frequenta persone che elevano il tuo Spirito, ascolta il mondo intorno a te e scopri la tua chiamata. In sintesi, segui la via del Dharma, il sentiero spirituale. Questa è la ricetta.
Ed è la ricetta per capire chi sei e che ci stai a fare qui. Quando lo capirai, non ti perderai più. E soprattutto, sostieniti, come diceva Yogi Bhajan. Sostieniti e sarai sostenuta.
Umilmente, Onkar Singh Roberto.
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Sat Nam Onkar Singh, Sat Nam Sabina.
RispondiEliminaVi ringrazio per aver aperto la mia giornata con le vostre profonde riflessioni.
Condivido lo stato d'animo di Sabina, che più volte ho sperimentato e le posso solo dire che, come le hai già scritto tu carissimo Onkar, già il fatto di essere consapevoli di un disagio è il primo passo per superarlo.
Io personalmente trovo conforto nella pratica e vorrei riuscire a dedicarle più tempo.
Ringrazio per la vostra conoscenza, mille benedizioni Hari Priya Kaur.
nelle vita tutti passiamo momenti bui se non burrascosi ma e anche vero che dietro le nuvole c'e sempre il sole non avere rimpianti o non sapevamo come fare o non potevamo fare diversamente chi pratica il kundalini yoga non si arrende mai e ovvio che va inteso nel modo giusto sat nam
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