Realizzavo stamattina al termine della mia Sadhana: tu puoi ridere sempre. E già, arrivano i problemi, i dispiaceri, le preoccupazioni; temi tutte queste cose. Poi, in qualche modo, si risolvono sempre. Arriva qualcuno o qualcosa che aggiusta tutto.
E tu che fai ? Non ci pensi più. Resti pronto a gestire i prossimi problemi che si presenteranno. Inizi a progettare, a immaginare, ad architettare. Naturalmente le cose raramente vanno come speravi, hanno una loro dinamica, un loro comportamento, una loro vita; a te non resta altro che ritrovarti a soffrire.
Sì perché è automatico il soffrire, è un atto inconsapevole di reazione a quegli eventi che non vuoi accadano. Eppure accadono ! A loro non interessa il tuo progetto, loro vanno per la loro strada. Io non posso intervenire, non ce la faccio ad intervenire, sono cose più grandi di me.
In realtà non è l'evento in sé che mi crea dolore, è il suo effetto su me. E' il modo in cui, in automatico, reagisco a quell'evento. Tutto chiaro ? Sì, è tutto chiaro. Io posso ridere di fronte ad un evento "negativo", nessuno me lo può impedire. E' un mio potere. In fondo ottengo quello che volevo: stare bene, essere felice. Pensaci ....... essere felice sempre e comunque. Non è quello che tutti cerchiamo ? Qual è il problema ?
Onkar Singh Roberto
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